Novità dal mondo

Un’oca per amica

oca
Written by Diletta Brasile

Quella che sto per raccontarvi è la storia di Donna e di Goosie. 

Donna vive a pochi metri da casa mia. È una deliziosa donna di mezza età, con uno sguardo gioviale e sincero. Goosie è la sua oca di marmo, posizionata in un’aiuola apposita costruita per lei tra un prato verde ben tenuto e fiori di stagione. 
Sulla falsa riga di una antica tradizione delle oche della Pennsylvania, Goosie apparteneva alla famiglia del marito di Donna e viveva a Sant’Antonio, sempre in Texas. 
Alla morte della suocera di Donna, con la vendita della casa, suo marito non se la sentì di lasciarla al nuovo proprietario.  Goosie del resto lo aveva visto tante volte giocare in giardino, sbucciarsi le ginocchia, litigare con i compagni d’infanzia, ridere, piangere, innamorarsi. 
Così decise di caricarla in macchina e portarla a Houston.
Goosie portava con sé un guardaroba di quattro vestiti,  che puntualmente cambiava con l’arrivo delle belle o brutte stagioni. 
Donna per amore di suo marito accolse Goosie in famiglia e chiese a sua madre, sarta per hobby, di vestire quest’oca per tutti gli eventi dell’anno.
Ed è così che una  semplice oca di marmo venne eletta ad icona fashion di Fleetwood, il nostro quartiere, ad ovest di Houston. 
Nel 2017 Houston venne travolta dalla più grande alluvione degli ultimi tempi, Harvey. 
Venne  aperta la diga del bayou e completi quartieri tra cui il mio (io all’epoca vivevo a Parigi) vennero completamente sommersi da decine di metri d’acqua. Le case furono evacuate con le canoe. I miei vicini narrano di fiumi inarrestabili, mobili che galleggiavano, gente che frettolosamente recuperava documenti e pochi oggetti utili e, tra panico e dolore,  abbandonava la propria casa. 
Anche Goosie venne travolta dall’alluvione e finì tra le macerie di un quartiere che divenne fantasma per mesi. Donna tornò giorni dopo a cercarla, con un paio di calosce comprate per l’occasione. Temette di perderla, di ritrovarla rotta, decapitata, ammaccata un po’ come lo erano tutti dopo quel disastro. Invece lei era lì, un centinaio di metri dalla loro casa, sommersa nell’acqua con il suo vestitino strappato, sporca e piena di foglie e detriti ma ancora “ viva e sorridente”. Tutto a Fleetwood era distrutto, i camion passavano in continuazione recuperando oggetti putridi da buttare via. Porte, mobili, tavoli, giocattoli galleggianti. 
Portare Goosie in hotel, dove al momento risiedeva Donna risultava parecchio problematico così decise di scrivere un cartello che le mise al collo : “ Don’t trash me” , nella speranza che nessun addetto ai rifiuti se la portasse via per sempre. 
L’oca, simbolo di fedeltà, espressione di curiosità e scoperta è per tutti noi del vicinato una stravaganza, una singolarità, un passaggio obbligato quando passeggiamo per i viali a fine giornata. 
Per Donna invece è parte della storia della sua famiglia, è la memoria di sua suocera che ormai non c’è più, è il ricordo dolce di sua madre che entusiasta nutriva questa piccola e dolce bizzarria della figlia e cuciva per lei i vestiti più improbabili. 
Goosie ha un abito per ogni occasione. Per gli anniversari, i compleanni, le celebrazioni, le elezioni. Indossa l’impermeabile se piove e collane di perle l’ultimo giorno dell’anno. 
È solo una statua di marmo? Non direi. 
Ieri passeggiavo con Lola, il mio cane. Erano giorni che non vedevo Donna innaffiare i suoi fiori e ho visto Goosie vestita di nero, in segno di lutto. 
L’ho chiamata al telefono ed ho scoperto che Donna in questi giorni ha perso suo padre.
Quando sentitamente le ho porto le mie condoglianze mi ha serenamente risposto che sì, lei e Goosie sono molto tristi in questi giorni. 
Ognuno di noi esprime i sentimenti a proprio modo. La gioia, la tristezza, la malinconia, l’allegria appartengono a tutti indistintamente. Chi mette foto sui social, chi racconta della propria vita ogni passaggio, chi tergiversa, chi lascia che un’oca custodisca la propria sensibilità, chi tace. 
Io non vi nascondo che a me Goosie fa tenerezza e simpatia, che nel mio passeggiare giornaliero prediligo il transito nella strada dove vive  piuttosto che altre strade del mio quartiere. Le passo davanti, le sorrido e la saluto sempre.

E qualche volta, credetemi, ho proprio la sensazione che mi sorrida anche lei. 

Diletta, Texas

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Author

Diletta Brasile

In uno strano mix di curiosità, poesia e resilienza, da quasi vent’anni giro il mondo con la mia famiglia. Tre continenti, otto paesi, due figli e un cane che si sono uniti strada facendo.
Lingua che arriva dritta al punto e cuore tenero e generoso. Appassionata, schietta e carismatica, amo cucinare se sono nervosa e andare a teatro se sono felice.

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